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giovedì 11 luglio 2013

justine 2.0

Seguo Elena Bibolotti su twitter (@bibolotty) e da qui sono arrivato al suo blog che frequento spesso: http://bibolotty.blogspot.it
Il blog è scritto benissimo: pieno di spunti interessantissimi e soprattutto ricco di intelligenza, intesa come capacità di guardare attraverso.
Non potevo quindi non leggere il suo Justine 2.0, in cui si guarda dentro. Justine è il racconto di un'anima che si guarda dentro, fino in fondo.

È il diario di una settimana, nella quale la protagonista fa un viaggio dentro se stessa. Lungo, spietato, senza concedere e concedersi nulla. Il bisturi della scrittura affonda nelle pieghe più profonde della sua anima, anche se è il corpo che prende la prima scena.

La lettura superficiale porrebbe questa sequenza di sesso, rapporti particolari, esperienze border-line, nell'ambito della letteratura erotica: invece credo che sia letteratura tout-court proprio perchè Elena riesce con la sua scrittura a descrivere l'evoluzione di Justine  come risultato di esperienze che - in modo forte - servono a togliere ciò che è in eccesso.
Si lascia dietro per quanto possibile ciò che inutile e si lascia solo l'essenziale.
Le ultime pagine sono come un arcobaleno che finalmente spunta dopo una pioggia incessante e quasi disperante anche se qualche spiraglio di luce nel testo si trova.
C'è un passaggio, tra gli altri, a pag.34 davvero molto bello, intenso e commovente: quasi un ribadire un legame ombelicale con Roma.

Justine è in fondo la cronaca di un'anima che si denuda. Dolorosamente e lentamente, nascondendosi dietro le storie di ciò che questo corpo offre, subisce, sopporta e vive, l'interiorità di Justine viene svelata. Di questo svelamento la scrittura di Elena è in larga parte la forza più importante.

Sono un lettore qualsiasi, un semplice amante della lettura e dei buoni libri. Dico quindi che questo potrebbe non essere un libro per tutti, ma che io sono contento di aver letto.

Sono anche certo che Elena dovrebbe avere la possibilità (cosa che le auguro) di continuare a fare ciò che le piace: raccontare e raccontarsi.

"L'amore che supera i confini disegna i paesaggi che vuole. L'amore che supera i confini non è mai perversione, è solo un punto di vista più suggestivo."

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