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venerdì 28 dicembre 2012

Cotroneo e Grossman

In questo anno che finisce, ho avuto la fortuna di leggere due libri bellissimi. Dolorosi ma bellissimi.
Libri che mi hanno fatto emozionare, cosa che non mi capitava da tempo. Entrambi sono collegati.

Quest'estate, ad una sagra (come sempre) sono andato a cercare le bancarelle dei libri insieme con la mia famiglia: questa passione che ci unisce è una cosa molto 'nostra'.

Ho visto subito "Questo Amore". La copertina era una fotografia che conoscevo e come sempre sono partito da lì. Poi questo Cotroneo, lo leggevo sull'Espresso, poi avevo letto altro, ma ne avevo solo un ricordo sfumato. Avevo letto qualcosa della sua attività letteraria, ma poi nulla più. Scivolato via senza un motivo, come spesso accade.

Torno a casa, apro il libro e vengo rapito da questa storia, da questa serie di flash che compongono la storia e la la vita dei due personaggi.
Forse è la più bella storia d'amore che abbia mai letto. Anzi, una storia sulla forza dell'amore, sull'amore come unica via.

Ma non è stato il "cosa", è stato il "come". E' un collage di fotografie che sfilano davanti, come prese da una vecchia scatola di latta. Chiaramente alla fine si delinea anche un "quando" e un "perchè" ma, insisto, il "come" è bellissimo. Non nascondo che da quella lettura sono nate delle considerazioni e delle riflessioni personali che mi hanno anche consentito di analizzare meglio una parte di me. E questo capita solo quando i libri che leggiamo diventano 'nostri'. Questo Amore è uno dei 'miei' libri.

Poi c'è la magia di twitter. Mi ha consentito di (ri)annodare un filo stretto con Roberto Cotroneo e di iniziare a leggere il suo blog http://robertocotroneo.wordpress.com.
Uno dei suoi post più belli è stato dedicato a Grossman e al suo "caduto fuori dal tempo".

Avevo visto l'autore da Fazio che lo intervistava, ma da un po' Fazio non riesce più a stuzzicarmi e quindi, sbagliando, avevo spento la tv. Ritrovo però questo libro presentato dal post (e da qualche tweet) di Cotroneo. Lui sempre così puntuale e netto, senza mezzi termini diceva: "Uscite di casa e andate a comprare questo libro". Cosa che ho fatto.

Sconvolgente. La lettura di Grossman è stata sconvolgente. Non trovo aggettivi migliori. Grossman già nei libri precedenti aveva avuto il coraggio di scontrarsi con il dolore più grande che essere umano possa concepire, ma qui ha osato ciò che non pensavo fosse neanche immaginabile. Una scrittura impietosa e spietata puntata come un faro sul nocciolo buio della nostra esistenza.
La scrittura è complicata ma decisamente adeguata. Ora prosa, ora verso, ora preghiera, ora lamentazione, con alcuni passaggi che scavano nel cuore del lettore dei solchi indelebili.
Ma nonostante questo inotrarsi in questo dolore immenso e lacerante, tutto scorre e come lettore non ho avuto paura di ciò che leggevo: è stato come avere qualcuno che ti prende la mano e ti porta con sé nell'oscurità. In quell'oscurità dove ci incontreremo. Anzi, sembra suggerire che in quell'oscurità l'unica via è cercare di riconoscersi, ritrovandosi simili,

Questi due libri sono state le mie migliori letture del 2012. E forse tra le mie migliori letture di sempre.

La loro lettura mi ha scosso e penso di aver 'annoiato' quelli che mi conoscono parlando continuamente di entrambi.  Ma come si può tacere di tanta (dolorosa) bellezza ?!


Senza l'uno non sarei arrivato all'altro.
I libri si parlano tra loro, lo sappiamo da tempo.
Infatti li sistemerò uno vicino all'altro nello scaffale della libreria.


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