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domenica 12 maggio 2013

memorie di adriano (m. yourcenar)


Spesso mi capita di tornare a questo libro; appartiene alla decina dalla quale non saprei separarmi.

È la biografia scritta in prima persona, di uno dei più grandi uomini dell'antichità. Il testo è di una donna: già questo è un passaggio per me stupefacente, M. Yourcenar, uno dei grandi nomi della letteratura.

La prospettiva è una soggettiva dell'imperatore che ha trasformato, diretto e compiuto il lavoro dei suoi predecessori, elevando a grandezza eterna, Roma e il suo impero.

Un uomo che non dimentica di interrogarsi sulla morte, sulla vita, sulla bellezza, sulla gestione dell'Impero, sulla necessità di una guerra e sulla ricerca della pace.

Un animo nel quale la Politica, fatta di confini, scelte e piani non dimentica di confrontarsi con la politica dei soldati, dei contadini, degli uomini appartenenti alle provincie più lontane.

Spesso, rileggo dei brani perchè mi danno la conferma che certi ragionamenti sono possibili. Mi rendono reale, concreta, la possibilità che si può essere un capo, un condottiero, un leader senza dimenticare il proprio lato più umano, debole, intimo. Anzi, si deve dialogare con questa intimità, percorrendola in modo spietato e sincero, così come si cavalca il proprio destriero sugli altipiani ai confini dell'Asia Minore.

Poi, è facile paragonare questa visione di Adriano del mondo e dell'impero con l'assenza appunto dei nostri giorni. È facile capire che questa crisi, italiana innanzitutto, è la crisi di un paese che ha rinunciato in primo luogo alla bellezza, alla ricerca della bellezza. Tutto ciò che manca, parte da quell'assenza.
Manca la bellezza nei comportamenti, negli atteggiamenti, nelle strade, nel decoro singolo e nel decoro urbano. Le scuole sono brutte e invece la scelta di un colore può essere decisiva in uno stato d'animo. Figuriamoci poi, se è un ospedale ad essere brutto.

Non mi meraviglio più quando scopro che molti, troppi, non hanno mai letto questo libro: in fondo, siamo quello che leggiamo.

Come il viaggiatore che naviga tra le isole dell'Arcipelago vede levarsi a sera i vapori luminosi, e scopre a poco a poco la linea della costa, così io comincio a scorgere il profilo della mia morte.

Buona Lettura

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