giovedì 21 agosto 2025

Chat "Mia Moglie"

La notizia secondo me non ha avuto il giusto risalto nelle cronache di questi ultimi giorni d'estate. In breve, c'era una chat in Facebook in cui mariti si scambiavano foto intime o pornografiche delle proprie mogli con tanto di apprezzamenti a vicenda. Tutto ovviamente all'insaputa di queste donne. Si parla di 32000 partecipanti che poi si sono spostati da FB a Whatsapp. 

Non ho visto nulla di tutto ciò ma dalle descrizioni fatte mi erano evidenti l'obbrobrio e l'orrore che circolava in rete. 

Il numero di questi mariti è talmente grande che non si può non pensare che al centro dei tempi attuali deve essere posta un emergenza educativa del genere maschile. Non è un fenomeno legato a un singolo, è un modo di pensare la donna, la moglie, la compagna, che è solo un corpo, una merce da esibire per il diletto non solo proprio ma di una comunità.

E questi mariti poi saranno genitori di bambini, dovranno educare le prossime generazioni, andranno a votare. 

Mi viene da vomitare al solo pensiero che qualcuno possa aver godere dell'intimità di una coppia, di una sfera assolutamente privata.

Anche in Francia abbiamo letto di cose simili, forse anche peggiori, e quindi l'emergenza è diffusa, il che aggrava il quadro. 

Aumentiamo la spesa per armi nel nostro continente e nel frattempo il nemico cresce dentro di noi, forse il nemico siamo noi. 


martedì 12 agosto 2025

Di letture, percorsi e pensieri (psicomagia)

Spesso mi trovo all'interno di strane coincidenze che mi portano e riflettere su cose apparentemente lontane. Questo volta l'incrocio magico (sacro ?) si è sviluppato tra i fumetti, il Cile, la meditazione, Gurdjieff e Jodorowski. Sono arrivato alla psicomagia, ovvero, secondo il suo creatore, l'opposto della psicoanalisi. 

 "Nella psicoanalisi tradizionale non si fa altro che decifrare e interpretare i messaggi con il linguaggio corrente i messaggi inviati dall'inconscio. Io agisco al contrario: invio messaggi all'inconscio ultilizzando il linbguaggio simbolico che gli è proprio. Nella psicomagia spetta all'inconscio decifrare l'informazione trasmessa dal conscio."

La lettura apre più domande di quante risposte sembra fornire ma il libro è una forma di intervista per presentare la storia e l'evoluzione del metodo proposto che poi è una forma di  biografia dello stesso Alejandro Jodorowski (AJ). 
Al fondo vi è una una sorta di trasparenza di AJ che non nasconde i dubbi e le possibili spiegazioni alternative ma questa sua ingenuità (come quella di un bambino) è una caratteristica importante per chi come me antepone una certa razionalità che continua a fare da scudo a un fascino indiscutibile di ciò che viene presentato.  
Molto bella la suddivisione degli atti (atto poetico, atto teatrale, atto magico e atto onirico) che poi conducono all'atto psicomagico.  AJ precisa più volte che la sua azione terapeutica non è legata a un compenso ma a un patto che vede la persona interessata impegnata una volta conclusa la terapia a inviare una lettera che riassuma gli eventi e i risultati ottenuti.
AJ, mi piace ricordarlo, è l'artista che assieme a Moebius ha creato L'Incal, si è cimentato per primo con la possibilità di realizzare un film estratto da Dune, ha riportato i Tarocchi alla loro forma originaria, ha creato oltre alla psicomagia la psicogenealogia ... 
Spesso nel testo si fa riferimento ad eventi che possono essere configurati come imbrogli, ma AJ adorna il sostantivo con un aggettivo e li ridefinisce come imbrogli sacri, ed è qui che forse risiede una possibile sintesi, ovvero la possibilità che esistano situazioni, processi che sono difficili da interpretare ma che in qualche modo ci mettono in contatto con parti di noi stessi, delle nostre possibilità che sono largamente inesplorate. Non a caso si parla di coscienze risvegliate. 
In un mondo dominato dalla tecnica e dalla specializzazione, questi approcci hanno sapori allo stesso tempo antichi e moderni: si riscoprono metodi e tradizioni ma li proiettano nel presente e soprattutto guardando al futuro. Magari saranno tutte supercazzole, come dice mio figlio, ma credo che meritino una certa attenzione, soprattutto per recuperare una certa confidenza con l'ignoto e le parti oscure che tendiamo a mettere da parte, a nascondere, precludendoci maggiora consapevolezza di chi ognuno di noi possa essere. 



giovedì 7 agosto 2025

lunedì 4 agosto 2025

Sette anni dopo / Seven years laters

Quasi sette anni dopo ritorno a scrivere su questo blog che curavo con molta attenzione, soprattutto quando c'era Twitter. Era una forma di diario, condiviso, per evidenziare, ricordare, sottolineare momenti, idee, immagini, musiche. Poi è successo di tutto, dal COVID in poi. Il silenzio è stato quasi un passaggio naturale. Il mondo come lo conoscevamo è cambiato così rapidamente che davvero è diventato difficile orientarsi: ci vuole sempre più tempo, più attenzione. Il massacro del 7 ottobre, i palestinesi a Gaza, l'invasione russa, i ministri che celebrano battaglie di più di duemila e duecento anni fa, i dazi, lo schieramento dei due sottomarini nucleari statunitensi ... si oscilla tra l'immensità delle piccole e grandi tragedie quotidiane e la ridicola ostentazione del proprio potere. In mezzo, le persone che faticano nel sopravvivere e ad avere riconosciuti i proprio diritti, minacciati da più parti anche laddove si pensava fossero acquisiti. C'è bisogno di una presa di coscienza collettiva che in questo momento sembra davvero un'enorme utopia. Nel frattempo di vorrebbe un cessate il fuoco planetario e uno spazio maggiore a disposizione per la diplomazia. Soprattutto, credo, ci vuole maggiore verità da ricercare e stimolare con chi accetta la necessità del confronto. 

Almost seven years later, I'm back writing on this blog, which I carefully curated, especially when Twitter was around. It was a kind of shared diary, to highlight, remember, and underscore moments, ideas, images, and music. Then everything happened, from COVID onwards. Silence was almost a natural progression. The world as we knew it has changed so rapidly that it's truly become difficult to navigate: it takes more and more time, more attention. The October 7th massacre, the Palestinians in Gaza, the Russian invasion, ministers celebrating battles from more than 2,200 years ago, tariffs, the deployment of two US nuclear submarines... we oscillate between the immensity of large and small daily tragedies and the ridiculous display of own little power. In the middle, people struggle to survive and have their rights recognized, threatened from all sides even where they thought they were already established. We need a collective awareness, which right now truly seems like a vast utopia. In the meantime, we would like a global ceasefire and greater space for diplomacy. Above all, I believe, we need greater truth seeking and fostering among those who accept the need for dialogue.

Quello che viene creduto da tutti, per sempre, dovunque, ha molte possibilità di essere falso.

What is believed by everyone, forever, everywhere, has a good chance of being false. 

P. Valèry