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venerdì 9 ottobre 2015

da Monica ai suoi amici

Il papà di Monica (Maria Monica Donato), mi ha inviato questa poesia di Henry Scott Holland (1847-1918). Un regalo inaspettato, un pensiero gioioso pur nel ricordo di una persona che non è più tra noi, ma che è stata capace di creare legami forti, potenti.


La morte non è nulla. Non conta.
Me ne sono solo andata nella stanza accanto.
Non è successo nulla. Tutto resta esattamente come era.
Io sono io e tu sei tu e la vita passata che abbiamo vissuto insieme è immutata, intatta.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il vecchio nome familiare.
Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Sorridi, pensa a me e prega per me.
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima.
Pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
È la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Cos’è questa morte se non un incidente insignificante?
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontana, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Va tutto bene; nulla è perduto
Un breve istante e tutto sarà come prima.
E come rideremo dei problemi della separazione quando ci incontreremo di nuovo!

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