martedì 23 maggio 2017

1992-2017

Le immagini erano (e lo sono ancora) tremende. 
Non ebbi la forza di commentare con nessuno quello che accadeva. Mi sedetti e ho fatto quello che avrei sempre voluto saper fare senza riuscirci. Mi misi a dipingere. 

Un modo per sfogare la rabbia e stemperare quella angoscia che poi non è mai passata del tutto. Non sapevo che poche settimane dopo ne avrei dovuto dipingere anche un altro.

Adesso, in ogni nuova stanza dove vado a svolgere la mia attività quotidiana, cerco il posto migliore è per queste testimonianze. 
Per ricordarmi (e ricordare a chi siede con me) di quell'orrore e ogni giorno e sulla necessità di combatterlo sempre, con ogni gesto. 
Grande o piccolo che sia.