Consapevolezza e stupore, sono due tra le parole chiave di questo nuovo lavoro di Roberto Cotroneo.
Ci troviamo davanti un testo che è una guida molto particolare per chiunque abbia il famoso libro nel cassetto. Molto particolare perchè cancella d'un colpo tutti i luoghi comuni che per anni abbiamo sentito (e sopportato) sull'argomento. Lo fa in modo netto, quasi brutale in alcune parti, come la lama di una spada giapponese che separa in due un corpo: ci saranno un prima e un dopo la pubblicazione di questo libro.
È un viaggio nei
modi e nei
sensi della "scrittura", intesa come mezzo espressivo di una contemporaneità in cui tutto è diventato
easy. È un viaggio rivoluzionario perchè attribuisce alla scrittura un valore arcaico, primordiale, sempre più necessario, in tempi confusi come i nostri.
In un mondo dove si accende il telefono e si capisce se a Sydney piove o nevica, dove si lavora con un collega neozelandese senza mai averlo conosciuto, dove al termine della corsa si sa di aver modificato una certa percentuale di massa grassa, cosa resta della nostra umanità ? C'è il rischio che ne resti poca e ben nascosta.
Non ci resta che prendere un foglio e fare uno scarabocchio, oppure cantare o dipingere, suonare. Ancor meglio: scrivere. Di quella volta che l'avremmo voluta baciare e invece un signore la chiamò interrompendo l'attimo speciale. O di quell'altra ancora in cui non capimmo lo schiaffo di nostra madre. Oppure ancora di quel pomeriggio al mare in cui non successe nulla, ma avevamo il cuore pieno di felicità.
Scegliere le parole per raccontarsi e raccontare una storia. Non so se siamo all'alba di un nuovo umanesimo digitale ma di sicuro ne abbiamo bisogno.
Nel testo, gli echi di Bowles e Hillmann si aggiungono a quelli espliciti (Calvino, Eco, Omero); servono a sostanziare un valore della scrittura che per anni è stato sottaciuto o peggio sottovalutato. Il Sogno di Scrivere è rivoluzionario perchè abbatte tutti i confini e le mura che negli anni sono stati creati consapevolmente o meno attorno alla scrittura ed apre, letteralmente, quel cassetto e suggerisce una strada diversa. In questa strada la grammatica, la punteggiatura, i riferimenti e la strutturazione, sono importanti ma almeno quanto la consapevolezza della storia che si vuole narrare e lo stupore che l'ha generata.
Apparentemente, è un libro che invoglia alla scrittura e lo fa non mirando a pubblicare o guadagnare un altro giorno alla propria vanità (che pure sono obiettivi legittimi e sacrosanti per certi versi). Lo fa perchè colui che scrive, scelga le parole con cui raccontare e raccontarsi e quindi si compia, si conosca, si completi, si approfondisca. Diventi ciò che è in quelle parole, con tutto ciò che queste sono in grado di rappresentare.
Significativo è il passaggio in cui Cotroneo sottolinea come la scrittura sia ancora in qualche modo poco o mal considerata nella maturazione del bambino mentre la musica e il disegno sono continuamente consigliati.
L'atto dello scrivere diventa allora rivoluzionario perchè verrà compiuto per indagare, se ne si ha la forza e il coraggio, le possibili vite dentro e fuori di noi.
Ed è poi un atto che da esperienza singola diviene collettiva riconoscendo un legame tra le parole proprie e le parole di tutti. Con le dovute differenze ma senza gerarchie.
L'immagine della passeggiata sulla spiaggia dopo la tempesta, difficilmente si dimentica.
Questo libro è ossigeno per chi ha scritto anche poche righe nella sua vita e sa cosa esse possano nascondere, quanto siano state faticose. Ma sa anche quanto possano aiutare a a capire, a scegliere, a cambiare. A conoscersi, soprattutto.
Chi segue Cotroneo sa che questo libro è contemporaneamente un punto di arrivo e una nuova partenza.
Il suo sguardo sulla scrittura e sulla
scrittura del mondo è attivo in vari campi e Il Sogno di Scrivere ne è la sintesi. È allo stesso tempo una riflessione intima di un autore che guarda nuovi orizzonti, difficili certo, ma presenti e possibili.
"La letteratura non salva nessuno, ma nessuno si salva senza letteratura e senza poesia."
Buona lettura