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sabato 9 agosto 2014

la vita davanti a sé (romain gary)

Immaginate tutti i luoghi comuni che avete accumulato negli anni sulla religione, sulle religioni, sul pudore, sulla famiglia, sull'amore, sul sesso, sul rispetto, sull'infanzia e sull'adolescenza. Immaginate poi che queste componenti siano come una tavola imbandita con tutte le posate in ordine, i bicchieri di cristallo, quello per l'acqua, quello per il vino e infine quello per lo champagne. Immaginate la perfezione formale e borghese di questa composizione. Immaginate poi che arrivi qualcuno che tenendo la tovaglia strappi tutto via distruggendo tutto. Tutto. E che rimetta una semplice tovaglia a quadri con un tazza di latte. Questo qualcuno è un bambino che si siede e con calma beve il suo latte.

Questo libro è un capolavoro assoluto. Momò non si dimentica.

Il suo è un sguardo puro sul mondo e sulle contraddizioni eterne della vita. La storia e lo sguardo di Momò sono la risposta semplice che solo un bambino può dare agli interrogativi delle vita e gli adulti dimenticano presto e volentieri. Momò regge sulle sue spalle il peso dell'abbandono, della solitudine, dei disorientamento. Ma lo fa come può farlo appunto un bambino senza pregiudizi e valutando ogni volta ciò che è giusto. I personaggi del libro sono tutti indimenticabili ma ancor di più è lo è la lingua di Momò. Vi sembrerà di averlo accanto a voi. Il piscio, la puzza, le condizioni estreme della malattia e del degrado non sono nascoste ma rientrano nella normalità di certe situazioni senza che queste riducano la potenza di certe intese che man mano si rinforzano, anche solo con una carezza, e diventano l'unica fonte di serenità.

Questo è uno dei libri da leggere e rileggere ogni volta che vorrò ricordare a mea stesso cosa deve essere la vita.

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