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domenica 28 luglio 2013

viaggio

Spesso quando ho bisogno di consolidare certe idee, certi concetti, mi metto in movimento. Devo allontanarmi dal centro. Ho bisogno di mettere spazio - e quindi tempo - tra le cose pensate. Devo vederle da altre angolazioni; devo capire se girando attorno a certi concetti, a certe scelte possibili si nasconde qualcosa che non avevo valutato oppure ci sono aspetti che non erano stati considerati.

A volte mi basta rimanere seduto. Invece altre volte ho proprio bisogno di macinare chilometri. Le idee si puliscono, si asciugano e spesso resta quel che cercavo; a volte rimane l'essenziale. Non sempre è ciò che mi aspettavo, ma so che è sicuramente qualcosa di molto più vero e autentico di pensieri sedimentati e avvolti ormai solo su se stessi.

A volte sono viaggi programmati. A volte sono occasioni che si presentano, piuttosto inaspettatamente. Possono essere di poche ore, oppure di qualche giorno, ma il loro segreto motivo è lo stesso: ricercare la pulizia di certi pensieri.

Nell'ultima settimana ne ho fatto uno da cui ho imparato molto. Mi sono ritrovato con una foto nitida di ciò che sono e che amo. Senza filtri e senza alterazioni.

Il resto, ora, è (dovrebbe essere) facile.


Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone. 
John Steinbeck

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