Pagine

mercoledì 31 luglio 2013

gentile professore

Insegno dal 1992, e sono titolare di corsi dal 1996.
Chissà quanti studenti mi hanno odiato, oppure sono stati oggetto di giudizi non equi da parte mia. Spesso la notte ripenso a chi sono, cosa hanno fatto, cosa proporre per il loro accrescimento culturale, metodologico. Ma quanti errori avrò fatto ?! Tanti, di sicuro.
Nei processi di valutazione s'incorre sempre in un errore, in un cattivo inquadramento. Il momento degli esami è sempre difficile per chi ha a cuore questo lavoro.

Di una cosa sono certo però: la passione e l'impegno non li ho mai misurati.
Ieri trovo questa nella mia casella di posta istituzionale.

"Gentile professore,
è mia abitudine, dopo aver sostenuto un esame il cui docente ha secondo me dato il meglio di sè nel trasmettere messaggi vivi - non solo didatticamente ma anche personalmente a noi studenti- ringraziare quanto minimo con una mail il Professore. 

Il mio non è però un ringraziamento frutto di un esito positivo dell'esame  ma relativo al corso (manderei a fine corso il mio messaggio ma non lo faccio per evitare che passi come una semplice adulazione). 
Le devo secondo me un ringraziamento prima di tutto perchè mi rendo conto di quanto sia difficile lavorare con noi studenti; alle volte io stesso rimango allibito di tanta mancanza di serietà da parte di noi studenti e, cercando di non pensarci, provo a trarre esperienza da ogni avvenimento. Il Suo lavoro penso sia quanto di più gratificante ci possa essere (lo credo perchè da giovane studente ammiro la carriera universitaria!) ma mi rendo conto delle mille difficoltà che vi sono nell'affrontarlo, soprattutto oggi in Italia dove pare che noi studenti, (io e Lei intendo perchè credo che Lei sia più studente di me per l'impegno e la dedizione con cui svolge il Suo lavoro) siamo gli ignoranti e non meritiamo gratificazioni, mentre i furbi, tutti coloro che viglliaccamente si sono forgiati nel mondo del lavoro a discapito degli altri sono idoli da ammirare e simulare. 
Tale ringraziamento Le va per il modo in cui ha condotto il corso; io come studente mi sento avvilito di fronte ad una realtà del genere e spero a malincuore di trovare la mia strada altrove, ma Lei ci ha saputo trasmettere il piacere di lavorare studiando, mostrandoci tanti lavori non astratti come tanti libri di testo, ma che realmente sono il frutto di un lavoro intenso e spassionato. Sinceramente il corso così come è impostato mi ha tanto soddisfatto e non credo che due crocette siano suficienti a dimostrarlo ed è anche per questo che Le ho inviato questo messaggio.Tanti cari Saluti."

Il miglior regalo che potessi avere.

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un commento