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giovedì 14 febbraio 2013

la lentezza dello sguardo, Gabriele Basilico

Ieri è scomparso Gabriele Basilico.
L'Italia perde uno dei suoi migliori fotografi e credo che la perdita sarà avvertita a livello internazionale.
Un'ottima sinossi del suo lavoro è qui: Basilico su Fotologie.
Chiunque sia appassionato di fotografia non può prescindere dalla conoscenza sia pure superficiale del suo lavoro. I grandi fotografi conferiscono uno sguardo ai loro soggetti che inevitabilmente influenzerà le visioni successive.

Mi ha sempre colpito uno dei suoi lavori in Francia, quando il governo francese commissionò ad alcuni fotografi di documentare la trasformazione del paesaggio.

I suoi studi di fabbriche e il reportage a Beirut sono vere e proprie investigazioni antropologiche,  sulle trasformazione dei paesaggi urbani per i fenomeni di industrializzazione nel primo caso e come risultato dell'assurdità della guerra nel secondo. Entrambi sono in assenza di qualsiasi figura umana, non paradossalmente.
Eppure all'interno di queste ricerche, c'è una dominanza della forma che è presente in modo chiaro, palese. La collocazione della macchina, la scelta dell'inquadratura, certe simmetrie/asimmetrie sono quasi una metafisica del paesaggio. E lasciano un segno profondo.

Penso che di quella lentezza nel guardare avremmo ancora bisogno.
Molti considerano Mimmo Jodice e Gabriele Basilico due pilastri della cultura italiana a tutto tondo: cuore e ragione, mito e tempo.  

Non sono in grado di dire oltre e non è neanche necessario.
Suggerimenti di lettura:
*) G. Basilico: "Architetture, città, visioni: Riflessioni sulla fotografia"; Bruno Mondadori Editore.
*) Il post di Michele Smargiassi: Basilico su Fotocrazia..

Buona visione e buona lettura.

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