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lunedì 28 gennaio 2013

studio di un ciliegio in inverno

formazione, persistenza e cancellazione dei ricordi

Sono sempre stato affascinato dalla meccanica delle emozioni e quindi del cervello.
Il neurone (ovvero il sistema assone-dendrite) è forse la più meravigliosa tra le meraviglie del corpo umano.
I segnali elettrici possono attivare innumerevoli possibilità di connessione e quindi la formazione dei ricordi, delle emozioni, è simile a percorsi creati e scelti in un divenire continuo. I percorsi non sono prestabiliti ma esistono le condizioni affinché essi possano essere creati e poi attivati.

La composizione del ricordo (o dell'emozione, o della sensazione) è quindi, in ultima analisi, un paesaggio.
Un paesaggio di strade percorribili e percorse. E' la formazione, tra infinite possibilità, di quelle strade che in sostanza compongono il nostro essere. Potremmo dire che c'è un 'pattern' che ci qualifica nella nostra unicità.

La nostra vita allora è la formazione, la persistenza e poi la cancellazione di questi paesaggi. Di questi ricordi.

La madeleine di Proust è un profumo (un'immagine, una musica, una carezza, un sapore) che attiva una di quelle strade ed essa viene ripercorsa risvegliando tutte le emozioni, i pensieri, le sensazioni che appartenevano a quel paesaggio. Ridisegnandolo.

Ho utilizzato allora, due inverni fa, il mio caro ciliegio come modello.
I suoi rami spogli d'inverno somigliano molto alle connessioni cerebrali. Ho annullato tutte le sfumature e sono passato a tre soli colori: bianco, nero e rosso. La complessità l'ho lasciata agli intrecci e non nella composizione cromatica.

E' una serie da 11 che va letta come una storia. Si trova qui in forma completa:  formazione, persistenza e cancellazione dei ricordi.

Qui riporto la mia preferita. Buona visione.

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