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martedì 11 dicembre 2012

musicante

Ho avuto il privilegio di vedere questo libro quando era in bozze. Ma soprattutto quello di avere l'autore tra le persone a me più care.

Il protagonista assoluto di Musicante è il vento. Non può che essere il vento.

Ho sempre pensato che l'umanità può essere divisa in due categorie: coloro che amano il vento e quelli che lo temono. Non è una divisione tra buoni e cattivi, nè tantomeno una forma di classificazione. Semplicemente è così. 

Musicante parla di persone, di storie, di fatti che trovano nel vento la loro ragion d'essere. Si abbandonano ai flussi della vita, alle folate dell'animo e del cuore senza chiedersi nulla. Consapevoli che questo abbandonarsi silenzioso, senza resistenze e senza domande, è una delle strade migliori per essere parte di questo immenso cammino che chiamiamo 'vita'. 

Musicante è anche storia del sud, di mandorli, di uomini e donne, di passioni e struggimenti eterni ..... Il linguaggio è meraviglioso. Sembra, appunto, che sia stato scritto dal vento. Ora si assiste ad un ristagno, ora ad un vortice, e poi ancora a quell'aria strana che precede una tempesta. La lingua diventa atmosfera, in senso letterale, ovvero una sacca di ossigeno in movimento casuale che avvolge e guida il lettore, modulandone il trasporto e l'empatia con la vicenda. 

Da bambino, come tutti i bambini, amavo restare seduto a guardare le nuvole portate dal vento. La stessa sensazione che ho provato leggendo questo libro. La stessa  che credo proveranno tutti quelli che lo avranno tra le mani. 

Certo, il libro offre livelli di lettura differenti e anche contrastanti; in alcuni casi ci si può far ingannare dallo sviluppo della trama. Storia d'amore, di mistero ed anche Storia d'Italia, in alcuni tratti. 

Ma resta, alla fine, quella sensazione di trovarsi in una giornata ventosa, sulla sommità di una collina a guardare le nuvole. 

 Buona lettura.

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